Avvertenze

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venerdì 22 febbraio 2013

Jeff Smith - "Bone"

Autore: Jeff Smith
Titolo: "Bone - l'integrale"
Edizione: Bao Pubblishing
Anno: 2011

Pubblicato nel corso di svariati anni, "Bone" è un lungo viaggio sia per i protagonisti che per gli stessi lettori. 
Terminato il poderoso tomo edito da Bao Pubblishing (oltre 1300 pagine) e scorrendo le parole di Neil Gaiman a corredo e commento dell'opera, non si può che annuire. Lo scrittore inglese, infatti, sembra cogliere appieno la triplice natura di questo fumetto. 
"Bone", infatti, ha almeno 3 tipi di lettura diversi. 
- Il primo è quello della puntata, quasi autoconclusiva, presente soprattutto all'inizio della vicenda, che è anche il primo modo in cui il fumetto ha visto la luce: cioè in fascicoletti di circa 20 pagine. 
- Il secondo è quello dei macro-capitoli in cui la storia si snoda, ognuno caratterizzato da una ambientazione, da personaggi o da fatti ben distinti. Si tratta della seconda edizione di "Bone", in cui i fascicoletti iniziali sono stati ristampati in volumetti monografici, ognuno sviluppato attorno a temi e argomenti precisi e spesso differenti dagli altri. 
- Il terzo, infine, è quello del volume integrale, in cui tutta la saga dei fratelli Bone, di Thorne, del Signore delle Locuste e dell'intera Valle può essere letta in una volta sola (con le dovute pause per mangiare, dormire e fare i propri bisogni). 
Ciò che sorprende, quindi, è come Jeff Smith riesca a far funzionare perfettamente tutti e 3 questi metodi di lettura e, al contempo, a fonderli tra loro per dare luce a una vicenda organica e coerente. Sarebbe stato facile, infatti, perdere di vista, di volta in volta, l'uno o l'altro obiettivo, finendo per divagare o doversi inventare qualche deus-ex-machina per rimettere le cose a posto. Si sarebbe potuto sentire il rumore degli ingranaggi che sferragliano, là dove la narrazione si fa farraginosa per cercare di mantenere certi standard, invece questo non succede perchè tutto procede spedito e fluido. O, ancora, si sarebbe potuto sentire che l'autore si muoveva in generi a lui non congeniali, quando da fumetto umoristico, "Bone", diviene prima fantasy e poi apertamente drammatico. Eppure non succede, al contrario tutto appare come una naturale e logica evoluzione che trascina il lettore con sé in una escalation di pathos. Infine si potrebbe anche pensare, osservando lo snodarsi degli eventi dall'esterno, che certi passaggi siano dettati solo dalla ricerca dell'hype gratuito per sorprendere e fidelizzare il lettore. Invece, terminata la lettura, risulta subito evidente che la storia era già tutta lì, davanti a noi, doveva solo essere raccontata... e Jeff Smith lo fa magnificamente. 
"Bone", insomma, è una lunga saga capace di divertire e far ridere, ma anche appassionare ed emozionare e, infine, di commuovere e, magari, di far versare qualche lacrima. Per questo bisogna dire "grazie" a Jeff Smith. Come tutte le opere capaci di coinvolgere così il lettore, inoltre, girata l'ultima pagina e dato uno sguardo all'ultima vignetta, non si può che provare istintivamente un moto di malinconia e di nostalgia per i protagonisti, come se stessimo dicendo addio a dei cari amici.

mercoledì 6 febbraio 2013

Mino Milani - "Storia Avventurosa di Pavia, vol. II"

Autore: Mino Milani
Titolo: "Storia Avventurosa di Pavia, vol. II"
Edizione: Luigi Ponzio e Figlio Editori in Pavia
Anno: 1998

Iniziata al semplice scopo di documentazione, ben presto la lettura di questa "Storia Avventurosa di Pavia", si è tramutata in vero e proprio piacere. Il merito è senz'altro di Mino Milani, scrittore capace di trasmettere i concetti in maniera semplice ed efficace senza mai annoiare il lettore, anche là dove i particolari divengono complicati. Ma, soprattutto, anche capace di farti respirare l'atmosfera del periodo storico di cui racconta grazie a quella che deve essere stata una documentazione a tratti enciclopedica, ma che non viene mai fatta pesare sul lettore.
La narrazione, infatti, procede spedita, senza rallentamenti o sussulti, senza le lezioncine da tuttologo che tanto piacciono a certi romanzieri (Dan Brown su tutti). Milani, in questo modo, dimostra di saperne molto più di tanti altri, sia sull'argomento su cui si documenta (perchè ti fa assimilare le cose naturalmente, senza doverti dire: "alt, attento in questo punto perchè è importante"), sia nell'arte del raccontare (perchè, allo stesso modo, non ti mette mai di fronte alla situazione tipo: "guarda come mi son documentato bene. devi sapere che...")
Seppur breve, quindi, questa mia recensione è una esortazione, in primis a tutti i pavesi e a coloro che si son ritrovati a passar anche solo in visita per Pavia, alla lettura di questo libro (e di quello che lo precede e quello che lo segue, naturalmente). Scopriranno al meglio fatti eccezionali di una città dal passato glorioso che, purtroppo, oggi appare aver dimenticato o, addirittura, sembra quasi volutamente nascondere. Scopriranno, anche, uno scrittore di grande qualità, di cui vorranno sicuramente andar ben presto alla ricerca (purtroppo spesso infruttuosa) degli altri libri, ognuno dei quali è un piccolo gioiello.

venerdì 1 febbraio 2013

Joe R. Lansdale - "In un Tempo Freddo e Oscuro"

Autore: Joe R. Lansdale
Titolo: "In un Tempo Freddo e Oscuro"
Edizione: Einaudi
Anno: 2006

Seconda antologia di racconti in terra italica per Joe R. Lansdale. Antologia, tra l'altro, pensata apposta per lo stivale, con una serie di storie scelte direttamente dall'autore.
Lansdale, lo sappiamo, è autore ecclettico, capace di saltare da un genere all'altro con grande facilità e naturalezza. Riesce a trovarsi a suo agio con il pulp più nero e splatter (il ciclo del Drive-In), così come le storie noir di denuncia sociale ("In Fondo alla Palude"), l'horror o la fantascienza (racconti vari). Ciò che gli riesce ancora meglio, però, è prendere due o più di questi generi e mescolarli fra loro facendo saltar fuori un pout pourri di situazioni e personaggi spesso surreali, originali e brillanti.
Purtroppo, però, a differenza dell'altra precedente antologia di racconti pubblicata in Italia ("Maneggiare con Cura", Fanucci, 2004), qui manca quasi del tutto la tipica varietà di generi di Lansdale. Tolte due sole storie, una di guerra che potrebbe essere ambientata nel futuro (ma che non può definirsi di fantascienza) e una prettamente surreale, le altre sono genuinamente pulp. E' vero che è proprio in questo genere che lo scrittore texano ha forse dato il suo meglio, ma attraverso questo libro si finisce per avere una visione ridotta e ristretta della sua produzione. Inoltre, al riguardo di certi titoli che vi trovano spazio, ci sorge il dubbio se siano davvero il "meglio" della sua narrativa breve. C'è di buono, almeno, che non si è scaduti nel facile escamotage di proporre qualche doppione rispetto all'altra antologia, ma è ben poca consolazione.
Lansdale è un grande autore e scrittore, per cui anche in questo libro si possono trovare momenti molto belli e di qualità. Da un simile volume di racconti, però, è lecito e, potremmo dire, anche doveroso, aspettarsi di più.
Molto di più.
Per questo lascia un po' l'amaro in bocca chiudere questo tomo e scoprire che non ci ha dato tutto quello che attendevamo.
Certo, un'opera non del tutto riuscita di Lansdale vale, alle volte, anche due o tre libri di altri scrittori, ma questo non ripaga il lettore dalla delusione che prova. Il consiglio, quindi, se si vuole provare l'autore texano sul breve, è di orientarsi verso "Maneggiare con Cura", altrimenti di tenere questo "In un Tempo Freddo e Oscuro" solo come extrema ratio, in caso di grave crisi d'astinenza.