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martedì 14 giugno 2011

Cornell Woolrich - "Se i Morti Potessero Parlare"

Autore: Cornell Woolrich
Titolo: "Se i Morti Potessero Parlare"
Edizione: Mondadori - Il Giallo Mondadori n° 2476
Anno: 1996

Raramente, molto raramente, gli annunci in copertina (firmati da qualche giornale) descrivono un libro per quello che è realmente. La citazione che il Corriere della Sera riserva a questo libro "L'Edgar Allan Poe del XX Secolo", però, si conquista, a mio avviso, un posto tra le più fuori luogo che abbia mai letto. 
Non metto in dubbio le doti generali di Cornell Woolrich, ma di certo questa antologia di racconti non spicca come un capolavoro destinato di passare alla storie. Come tutte le raccolte di storie brevi alcune sono migliori di altre, ma, anche se la qualità generale è buona, si tratta di storie gialle con un'evoluzione piuttosto lineare e ripetitiva. Quale che sia la situazione, più o meno intricata, in cui si trovano i personaggi, si arriva alla conclusione con quello che dovrebbe essere un colpo di scena. Purtroppo il "colpo di scena" non è lo è mai veramente, essendo il più delle volte ampiamente annunciato o prevedibile se solo si legge attentamente. Infine lo stile, anche se si lascia seguire senza fatica, manca del pathos necessario a far trattenere il fiato al lettore nei momenti più drammatici e tesi (che non mancherebbero). 
Insomma una lettura adatta ai fan e a far passare il tempo, ma decisamente lontana da quanto copertina e quarta ("Piccoli orrori quotidiani dall'interprete più inquietante della paura del nostro tempo") promettono all'acquirente che si accostasse a questo volume per puro caso.