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giovedì 27 giugno 2013

George R. R. Martin - "Tempesta di Spade" Parte Seconda

Autore: George R. R. Martin
Titolo: "Tempesta di Spade" Parte Seconda
Edizione: Mondadori - Urania Grandi Saghe
Anno: 2009

Seconda parte di "Tempesta di Spade", terzo libro del ciclo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco qui per la prima volta presentato con un titolo fedele all'originale e in una edizione che, almeno, non spezza il libro in mille volumi diversi. 
Chi potesse essere convinto che Martin, a lungo andare, potesse rimanere a corto di idee, si ricrederà decisamente dopo aver finito questo tomo. Dopo "Il Gioco del Trono", il cui finale aveva dato definitivamente inizio alla guerra e "Lo Scontro dei Re" che ci aveva mostrato le mosse e le contromosse di tutti i partecipanti, "Tempesta di Spada" rimescola tutte le carte presenti sul tavolo. Per le situazioni e i colpi di scena questo è, probabilmente, il migliore dei libri fin'ora usciti del ciclo. 
La regola aurea di Martin sul fatto di non affezionarsi mai troppo a un personaggio, perchè chiunque può morire, qui sembra venir portata alle estreme conseguenze. Tutto il tomo è, letteralmente, un bagno di sangue e son tante, tantissime, le teste che rotolano, sia tra i personaggi secondari che tra quelli di primissimo piano. 
Vecchi e nuovi nemici passano a miglior vita, eroi cadono, ma anche personaggi che si credeva negativi mostrano un nuovo volto e sembrano destinati a grandi cose. Proprio in tutto questo sta la bellezza del ciclo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco e la bravura di Martin. Non solo nel non sapere mai cosa aspettarsi quando si gira pagina, ma anche, e soprattutto, nella caratterizzazione di ciascun personaggio. Uomini, donne, ragazzi e bambini che non sono bidimensionali, ma sembrano uscire letteralmente dalla pagina. Nessuno è mai (salvo poche, pochissime, eccezioni) del tutto buono o del tutto cattivo, ciascuno è spinto a prendere decisioni dal suo passato, dai suoi desideri e amori, nonché dalla situazione contingente. Così gli eroi possono divenire macellai e i bastardi compiere gesti di infinita pietà. Ognuno ha un background che lo rendo ciò che è e che ci permette, una volta che si osserva il mondo con i suoi occhi, di capirne le ragioni (anche se non necessariamente a condividerle). 
La narrazione per punti di vista, inoltre, permette di intessere sottotrame e intrighi che non si disvelano mai istantaneamente o del tutto chiaramente. Questo perchè ognuno racconta gli eventi a cui ha assistito a modo suo, li distorce sulla base delle sue emozioni o dei suoi preconcetti. Così, fatti raccontati da personaggi diversi possono apparire diametralmente opposti. 
Una lettura sicuramente consigliata a tutti coloro che amano il fantasy, ma anche a chi piace leggere libri che si elevano sopra la media. "Tempesta di Spade" è un gran libro, capace di intrattenere con intelligenza e astuzia, decisamente non banale e molto lontano dagli stereotipi del genere. Non vincerà mai il Nobel, ma di certo è letteratura di genere di altissimo livello.

lunedì 10 giugno 2013

Valerio Evangelisti - "Day Hospital"

Autore: Valerio Evangelisti
Titolo: "Day Hospital"
Edizione: Giunti
Anno: 2013

Composto con stralci di mail inviate alla mailing-list dei suoi lettori, messaggi privati e qualche pensiero sparso, "Day Hospital" è una sorta di diario della malattia. Una malattia da cui Valerio Evangelisti sembra, per fortuna, essere guarito, ma che ha lasciato dietro di sé diversi strascichi, anche importanti. 
"Day Hospital" permette, senza moralismi, falsi pietismi o eccessive drammatizzazioni, di seguire passo passo il percorso della malattia e del malato. Forse è proprio questa la freccia più importante all'arco di questo libro: l'essere una cronistoria quasi didascalica, per nulla romanzata. Proprio questo modo di raccontare permette di capire e percepire i sentimenti dello scrittore mentre viveva quei momenti. Accettazione della malattia e della possibilità di morire come qualcosa di inevitabile, prima o poi, ma anche voglia di combattere fino all'ultimo e di non lasciarsi abbattere dalle avversità. Non solo, è anche una lucida analisi, momento per momento, delle emozioni provate, delle riflessioni fatte, dei sentimenti che si sono succeduti. Situazioni che divengono quasi archetipi, quasi passi obbligati che qualsiasi malato si trova ad affrontare. Il tutto farcito, in modo molto parco, anche da qualche passaggio ironico, capace di rendere più semplice la lettura e non renderla troppo oppressiva. Al contempo in grado di far capire come anche in certe situazioni si può ancora riuscire a sorridere. 
Oltre al periodo della malattia vera e propria, però, questo "Day Hospital" (che si presenta con il titolo con cui uscì in allegato al Corriere della Sera), propone anche una seconda parte inedita. Si tratta del decorso dei postumi delle cure, una serie di effetti collaterali su cui spesso i medici tacciono, ma che possono essere piuttosto gravi. Anche per questo, questo piccolo libro, è interessante e verrebbe voglia di consigliarne la lettura a tutti. Perchè non è solo un esempio di come una persona abbia vissuto la malattia e ne sia uscita, ma offre importanti informazioni, nozioni, che potrebbe essere utile conoscere. 
Certo, come dicevamo, il valore di "Day Hospital" non si esaurisce nell'essere una sorta di opuscolo, scritto bene, sulle cure e sulle cure alle cure. Proprio perchè non ha alcuna pretesa di esser preso a esempio o di volersi mettere in mostra, questo libro diviene cronaca, ma anche racconto e diario di una malattia vissuta con assoluta dignità. 
Una lettura consigliata a tutti, non ai soli fan di Evangelisti, perchè libri come questo travalicano i generi e le preferenze per uno scrittore o l'altro. L'unica pecca, forse, è che sia così breve e che si legga in una giornata.