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mercoledì 29 febbraio 2012

Stieg Larsson - "Uomini che Odiano le Donne"

Autore: Stieg Larsson
Titolo: "Uomini che Odiano le Donne"
Edizione: Marsiglio - Farfalle - I Gialli
Anno: 2007

Difficile poter trovare ancora qualcosa da dire (soprattutto qualcosa di nuovo) su uno dei casi letterari di maggior successo degli ultimi anni. 
Spesso è raro che qualità e quantità vadano di pari passo. Un esempio fuori dal coro è la saga di Harry Potter (più in inglese che in italiano, però, falcidiata dalla traduzione), ma i casi si contano sulle dita di una mano. In questo caso sembra che, per una volta, pubblico e critica siano riusciti a trovarsi concordi nel decretare il successo di questo romanzo (e della saga) e di questo scrittore, peccato solo siano arrivati troppo tardi. 
Spesso ho anche letto che l'inizio è lento e che bisogna "superare lo scoglio delle prime 90 pagine" perchè il romanzo prenda davvero. Mah, forse sarò di bocca buona o saranno state le letture precedenti a questa ad avermi reso il compito più facile, ma non ho trovato così ostiche le prime pagine. Certo, nelle prime 50/60 pagine Larsson ci presenta personaggi disparati, ci descrive situazioni apparentemente separate tra loro, ma è frequente, nella letteratura thriller/gialla, porre le basi per poi tessere la storia. Oltretutto i fatti raccontati in queste prime pagine sono interessanti e scritti con perizia, non fanno insorgere la noia, bensì incuriosiscono nel voler sapere come si collegheranno (sempre che uno la curiosità sappia cosa sia, in caso contrario non dovrebbe leggere libri di questo genere). 
Il resto, poi, è una sorta di fuoco di fila ininterrotto. Larsson riesce a ghermire il lettore e lo tira dentro all'indagine condotta dai suoi protagonisti e, spesso anche con poco, riesce a tenerti lì attaccato alla pagina. Ma, forse, si tratta solo di saper scrivere bene. 
Una dota estremamente necessaria, in fondo, per riuscire a rendere simpatica, affascinante, a far parteggiare per lei, una come Lisbeth, che ha tutte le carte per essere l'esatto opposto del personaggio a cui si appassiona. Taciturna, distaccata, emotivamente gelida, geniale, tutte caratteristiche che dovrebbero tenerla lontana dal cuore dei lettori, eppure dopo sole poche pagine ci si ritrova già a sorridere alle sue (poche) risposte e alle sue azioni. Una cosa non da poco. 
Tra i gialli/thriller degli ultimi anni è difficile trovare qualcosa che si migliore o, anche, semplicemente scritto meglio. Se vi piace il genere non potete perderlo, se non vi piace, beh, una occasione vi consiglierei di dargliela lo stesso.

martedì 21 febbraio 2012

Dan Simmons - "Drood"

Autore: Dan Simmons
Titolo: "Drood"
Edizione: Elliot
Anno: 2010

"Drood" è un tomo imponente, nonchè una lettura non facilissima. Con i libri di Simmons è spesso così: il suo non è uno stile immediato, da bestseller, il suo è un periodare che richiede attenzione e concentrazione perchè il lettore venga trascinato tra le pagine. Una volta che questo avviene, però, è difficile staccarsene. 
La curiosità è la prima molla che tiene avvinto il lettore a questo libro, sapere cosa succederà, anche se sembra non accadere mai nulla. "Drood", infatti, è la narrazione, tra realtà e fantasia, della vita di Wilkie Collins (narrata da lui stesso, in forma di immaginaria autobiografia) e di Charles Dickens dall'incidente di Staplehurst in avanti. Una narrazione che mescola la verità storica con le vicende dell'ultimo romanzo incompiuto dell'inimitabile
Difficile parlare della storia senza fare spoiler, forse impossibile. Meglio quindi parlare della grande ricerca storica, della minuziosa ricostruzione dei personaggi, degli ambienti, delle situazioni e del tessuto sociale del periodo. Leggere questo libro è come immergersi nel tempo di Dickens, alcune descrizioni sono così forti e vivide da trasmettere i profumi, gli odori o le puzze che avrebbero annusato i protagonisti. 
Se anche la storia non interessasse o non dovesse piacere, "Drood" meriterebbe di esser letto solo per il modo in cui riesce a ricreare perfettamente la Londra e l'Inghilterra del 1870.