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domenica 14 aprile 2013

Dan Simmons - "Endymion"

Autore: Dan Simmons
Titolo: "Endymion"
Edizione: Fanucci
Anno: 2011

Terzo capitolo della saga dei "Canti di Hyperion". Quasi duecento anni standard sono passati dal finale de "La Caduta di Hyperion" e molti son stati i cambiamenti nell'universo e sui pianeti che facevano parte dell'Egemonia. Come spesso accade, però, le cose non son cambiate in meglio.
La Chiesa, infatti, ha perfezionato la resurrezione tramite il crucimorfo e ora ha, di fatto, sostituito l'Egemonia nel controllo dei pianeti.
Quando inizia il romanzo manca ormai poco tempo alla riapertura delle Tombe del Tempo, dalle quali dovrebbe emergere Aenea, la bambina che vi era entrata al termine del precedente libro. Per lei non saran passati che pochi secondi, ma la Chiesa ha avuto tutto il tempo per calcolare il momento esatto del suo ritorno e prepararle una accoglienza in grande stile.
L'inizio del romanzo, quindi, è carico di attesa e di pathos, mentre facciamo conoscenza con Raul Endymion (protagonista e narratore delle vicende) e il suo confrontarsi con quella che appare come una missione impossibile: salvare Aenea. Non temete, non vi sveleremo cosa succederà, ma di fatto subito dopo questa prima parte molto coinvolgente ed emozionante, il libro ha un netto calo.
La narrazione, infatti, a un certo punto tende ad appiattirsi verso una space-opera anche piuttosto banale e scontata, con i protagonisti che passano da un pianeta all'altro in sequenza. Su ognuno, essi vivono piccole avventure, affrontano pericoli, superano prove e difficoltà e si confrontano, di volta in volta, con le caratteristiche diverse di clima, temperatura e gravità.
Più interessante, piuttosto, è invece seguire ciò che accade al Padre Capitano De Soya e al suo gruppo di Guardie Svizzere, cioè gli incaricati dalla Chiesa di trovare e catturare Aenea. Sono questi i capitoli che riescono a destare un po' più l'attenzione del lettore, anche grazie agli ovvi intrighi che strisciano, sotterranei, anche all'interno del Vaticano. Un po' poco, quindi, tenere in piedi l'intero libro che, infatti, risulta nettamente inferiore ai due che l'hanno preceduto.
Le cose si muovono, però, verso la fine. Finalmente alcuni fili molto esili che erano stati appena accennati lungo tutto il corso del volume, vengono tirati e sembrano condurre a qualche svolta. Si torna a respirare di nuovo, anche se per poco, quell'afflato cosmico che aveva contraddistinto e reso (almeno al sottoscritto) molto gradito il secondo romanzo del ciclo. Non è più dei piccoli avvenimenti di alcuni singoli personaggi che si parla, ma di decisioni che coinvolgono interi popoli, pianeti o sistemi solari. Si scoprono diverse cose, ma si pongono anche ulteriori domande.
(Una, in particolare, credo assillerà il sottoscritto finchè non prenderà in mano "Il Risveglio di Endymion" e cioè: Frank Lloyd Wright? Perchè Frank Lloyd Wright???)
Arrivati in fondo, quindi, non rimane che guardare indietro e trarre le conclusioni.
"Endymion", in definitiva, appare solo come un, seppur lungo, preludio. Diversi semi vengono piantati e ben poco viene portato davvero a termine. Tutto il resto è un mero riempitivo. Sicuramente fantasioso, scritto benissimo (ma non potevamo aspettarci altro da Simmons) e a tratti avvincente, ma tutto sommato solo un riempitivo, per quanto di qualità molto alta. All'interno di una saga è difficile che tutti i capitoli siano sullo stesso piano ed è, spesso, inevitabile che almeno uno soffra un po' una caduta di tono rispetto agli altri, come sembrerebbe essere questo il caso. Certo, una caduta di tono di questo tipo è comunque diverse spanne al di sopra di quanto alcuni potranno mai sperare di scrivere, ma attendiamo di aver finito anche l'ultimo volume prima di esprimere un ultimo e definitivo giudizio. Oltre che per esplicitare una riflessione generale sui messaggi che questa saga veicola e che, a dirla tutta, sembrano l'esatto opposto di quelli che sono i pensieri attuali del suo autore.