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lunedì 23 gennaio 2012

Philip Jodidio - "Calatrava"

Autore: Philip Jodidio
Titolo: "Calatrava"
Edizione: Taschen
Anno: 2009

Difficile, in casi come questo, scindere la bontà del libro dalla spettacolarità di ciò che illustra. Calatrava è uno dei più famosi, meritandoselo, architetti contemporanei. Sfogliando le pagine di questo corposo volume non si stenta a crederlo, tutt'al più si rimane stupefatti, meravigliati, affascinati, dalle sue opere. Forme pulite, semplici, di grande eleganza, si vanno a unire per comporre architetture che potremmo anche definire futuristiche, di grande impatto scenico, eppure funzionali. 
Il libro di Jodidio riesce nel non facile compito di restituirci tutta la maestosità di queste creazioni. Merito anche delle bellissime foto (ma, diciamocelo, con certi soggetti è difficile fare brutte foto) che illustrano il volume. 
Forse proprio il comparto grafico è, però, quello nel quale il libro soffre di qualche piccola pecca. Le foto e le immagini sono molte, non c'è dubbio, ma, forse, un appassionato di architettura o anche uno studioso, avrebbe apprezzato vedere un po' meno schizzi di corpi umani e un po' più di foto, di assonometrie o piante degli edifici. Il tentativo di mostrare le varie fasi del processo di progettazione (da una prima idea legata a certe forme e certe posizioni del corpo umano, a una stilizzazione, a diversi cambi nelle linee, etc.) ruba molto spazio al mostrare e allo spiegare l'opera finale. Si tratta, come si diceva, solo di qualche dettaglio. Sono, infatti, solo 2 o 3 in tutto il libro le costruzioni di cui non si riesce ad avere una veduta completa o a comprendere del tutto i volumi e il loro compenetrarsi. Questo perchè ogni opera ha svariate pagine per mostrarsi e presentarsi, ma ci rimane il sospetto che, con qualche disegno in meno, oltre allo spiegare meglio quelle selezionate, forse ci sarebbe stato posto per presentare anche un paio di creazioni in più. 
Ciò nostante, il voto, prima all'architetto e poi al volume, non può essere che un 5 stelle su 5, anche in virtù del costo estremamente abbordabile dell'opera, decisamente più basso di molti volumi d'architettura che sembrano destinati solo a chi fosse già una superstar dell'architettura.