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mercoledì 9 gennaio 2013

Alan Moore - "Writing for Comics"

Autore: Alan Moore
Titolo: "Writing for Comics"
Edizione: Panini Comics
Anno: 2012

Da un grande scrittore ci si aspettano sempre grandi cose. Lo stesso Alan Moore ne parla nella post-fazione a questo suo "Writing for Comics". In realtà lui si riferisce al fatto che uno scrittore dovrebbe sempre rifuggire uno "stile" e continuare a sperimentare, a fare cose nuove e diverse, perchè non finisca incasellato dai lettori come "quello che...". 
Eppure anche l'essere considerato "un grande", è di per sé una sorta di etichetta, di modo per incasellare un autore. Una definizione che a Moore deve risultare anche pesante da portare, perchè nel suo caso non importa cosa faccia, in quale genere, stile o tematica, deve sempre essere un capolavoro. Colpa anche sua, chiaramente, che ci ha così ben abituato nel corso degli anni con titoli e run uno più bello dell'altra. 
Per questo motivo l'aspirante sceneggiatore che ancora non si è fatto scoraggiare dalle condizioni in cui versa il mercato (in particolare italiano), potrebbe accostarsi nel modo sbagliato a questo libro. Se si attendesse un manuale di sceneggiatura, pieno di trucchi del mestiere in grado di trasformarlo, di punto in bianco, in un nuovoAlan Moore, rimarrebbe molto deluso. Il volume, infatti, è più che altro una raccolta di pensieri, riflessioni, congetture e conclusioni su come vengono scritti i fumetti (all'ora quando fu scritto, ma anche oggi, perchè le cose non son cambiate poi molto, purtroppo) e come, invece, DOVREBBERO essere scritti. 
Niente trucchi, niente tabelle, schede tecniche, etc. ma un lungo monologo (per altro scorrevolissimo) su come bisognerebbe scrivere. Certo, qualche consiglio qui e là c'è, su come organizzare il lavoro, ma quelle son cose che uno dovrebbe imparare (o aver già imparato) altrove. Quello che fa Moore, invece, è cercare di aprire la mente agli sceneggiatori perchè non scrivano cose banali, perchè siano originali e innovativi, perchè siano autori di un certo livello e le loro opere possano lasciare il segno. 
In questo senso è un'opera più che raccomandabile e meritoria, di cui andrebbe consigliata la lettura a tanti scrittori che si limitano a riempire le pagine di CRASH e BOOM. Purtroppo, guardandoci attorno, ci rendiamo conto che non son pochi. 
Allo stesso tempo, però, è anche un testo che può essere capace di farci guardare, tutti noi, al mondo sotto un altro punto di vista. Non è il suo primo obiettivo e, sinceramente, credo che neanche Moore immaginasse qualcosa di simile quando l'ha scritto, ma le "regole" di "Writing for Comics" si possono adattare a un gran numero di lavori e situazioni, rimanendo sempre valide. 
Probabilmente, quindi, sarà anche il peggior manuale di scrittura fumettistica in circolazione (in quanto non insegna nulla, ma dà solo concetti vaghi e sprona a lasciar libera la mente), ma è una lettura tutt'altro che disprezzabile.

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