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venerdì 16 marzo 2012

Stieg Larsson - "La Ragazza che Giocava con il Fuoco"

Autore: Stieg Larsson
Titolo: "La Ragazza che Giocava con il Fuoco"
Edizione: Marsiglio - Farfalle - I Gialli
Anno: 2008

Il finale di "Uomini che Odiano le Donne" aveva lasciato i lettori con una punta di amaro in bocca. La storia, l'indagine, era finita. Tutti i fili erano stati tirati e l'intreccio disciolto in maniera chiara e definitiva, non vi erano strascichi che fossero stati lasciati senza risposta. 
Ma le storie dei protagonisti Michael Blomkvist e Lisbeth Salander si erano separate in un modo che a molti non sarà andato giù. Questo secondo "La Ragazza che Giocava col Fuoco" riprende proprio dal quel momento e continua, in una sorta di ideale prosecuzione là dove si era interrotto il primo libro. 
Naturalmente i problemi per i nostri protagonisti non son finiti, anzi, son destinati a peggiorare dato che sembrano aver l'innata qualità di trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento sbagliato. 
E chi meglio di Lisbeth può apparire, agli occhi di chi la conosce, come il capro espiatorio ideale di una esplosione di violenza immotivata? 
Dopo un inizio in medias-res e dal ritmo piuttosto sostenuto, il libro si instrada sul terreno dell'indagine più tradizionale con una sorta di doppia-inchiesta, svolta da una parte dagli organi tradizionali e dall'altra da Michael Blomkvist, deciso a tutto (e a rivolgersi a chiunque) pur di svelare la verità su Lisbeth. 
Come è ovvio il lettore è, ancora una volta, rapito dalla lettura e segue con passione e apprensione l'evolversi della vicenda. Forse una piccola flessione può essere rintracciata dopo un po' che l'indagine è iniziata. L'assenza di Lisbeth appare un po' forzata, ma forse a farsi sentire è solo la mancanza per il personaggio meglio riuscito di questa saga. 
La seconda metà, infine, è nuovamente un turbine inarrestabile che incolla alla pagina fino all'ultima conclusiva parola. E anche lì il lettore non riesce a staccarsi, perchè la vicenda, anche se chiaramente conclusa, lascia aperte troppe porte e il collegamento con il successivo "La Regina dei Castelli di Carta" è talmente forte che è necessario, imperativo, attaccarsi subito al nuovo libro. 
Insomma, il consiglio è uno solo: leggetelo, ma solo se avete già a portata di mano il terzo e conclusivo romanzo della saga ;-)

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