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giovedì 29 dicembre 2011

Hal Clement - "Stella Doppia 61 Cygni"

Autore: Hal Clement
Titolo: "Stella Doppia 61 Cygni"
Edizione: Mondadori Urania n° 734
Anno: 1977

C'è chi esalta i vecchi Urania a prescindere, come se tutti quelli che si pubblicavano una volta fossero bellissimi, mentre oggi non esce più niente di neanche decente. Sinceramente credo che ci siano cose più o meno buone adesso, così come c'erano tempo fa. 
Se, però, un lettore dovesse comprare un Urania a caso e optasse per la copertina che mostra una specie di lucertolone ipertrofico a 10 zampe, beh... allora potrebbe davvero entrare a far parte degli adoratori dei vecchi Urania, e per un valido motivo. 
"Stella Doppia 61 Cygni" è un capolavoro di quella che viene normalmente definita Hard-Science Fiction. Una fantascienza, cioè, che punta moltissimo sulla plausibilità delle descrizioni scientifiche: le invenzioni, gli alieni, gli avvenimenti, tutti si attengono a nozioni di fisica, biologia, astronomia, etc. spesso studiati e sviluppati molto attentamente. 
Hal Clement fa tutto questo e altro ancora. Il pianeta su cui si svolge la vicenda ha una forma e una geografia particolare, con un originalissimo campo gravitazionale... e ci viene spiegato. Così come sono particolari le creature che si trovano a vivere su quel pianeta, e ci vengono spiegati anche loro, i loro usi, costumi e la chimica della loro vita quotidiana. 
Soprattutto, però, a rendere un capolavoro questo libro è che non cade mai nell'errore più comune che viene normalmente imputato alla Hard Science Fiction. L'accusa, di solito, è infatti quella di essere una narrativa troppo tecnica, troppo complessa, piena di paroloni che distraggono il lettore, con descrizioni infinite che annoiano e fan venir voglia di mettere giù il libro. Niente di più falso se accostato a "Stella Doppia 61 Cygni": un romanzo che è un fuoco di fila di avvenimenti, che spiega le cose in maniera semplice e chiara, che coinvolge il lettore anche se protagonisti delle vicende non sono esseri umani, ma piccole creature a metà tra un'aragosta e un millepiedi.

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