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martedì 4 gennaio 2011

Umberto Eco - "Il Cimitero di Praga"

Autore: Umberto Eco
Titolo: "Il Cimitero di Praga"
Edizione: Bompiani
Anno: 2010

Forse andrò un po' contro il sentire comune, ma da questo libro mi aspettavo di più. Chiaramente il punto forte del libro è la minuziosa ricostruzione storica e come riesca a far coincidere tutto all'interno della trama, oltre alla eccellente capacità di Eco di passare da uno stile all'altro per riprodurre il periodare e il lessico propri della fine dell'800. 
Cosa c'è quindi che non va? Beh, probabilmente le mie aspettative erano decisamente troppo grandi visto che da più parti l'avevo sentito descrivere come intricatissimo, al punto che sarebbe stato meglio leggerlo muniti di blocco degli appunti. Invece non è stato così, la narrazione è estremamente lineare e, a parte un paio di flashback e flashforward (entrambi all'inizio del libro e poi basta) segue cronologicamente le vicende del protagonista. Nulla di complicato, quindi, così come i personaggi che, pur essendo molti, rimangono facilmente alla mente (quando sono famosi), oppure spariscono tranquillamente nel nulla quando la storia ha finito con loro. Nessuna ricomparsa a sorpresa che costringa a tornare indietro di pagine e pagine per ricordarsi chi sia il novello Carneade, nessuna vicenda misteriosa o irrisolvibile. Tutto è spiegato per filo e per segno, addirittura al limite della noia e sensazione che Eco abbia paura che io, povero lettore ignorante, non capisca tutto per bene. 
Ecco, forse è stata proprio questa mancanza di fiducia da parte dello scrittore e di sfida da parte del libro a lasciarmi maggiormente deluso.

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